Le sculture "Building Bridges" di Quinn
La Biennale di Venezia, la prestigiosa vetrina interdisciplinare di arte contemporanea che si svolge ogni anno dispari, si svolge dall'11 maggio al 24 novembre 2019. Una delle installazioni che si possono vedere a Venezia quest'anno sono le toccanti mani giganti dell'artista contemporaneo italiano Lorenzo Quinn (nato nel 1966).
Costruire ponti per colmare le differenze. Questo è il messaggio della scultura di Quinn "Building Bridges". Si tratta di sei coppie di mani giganti che si toccano e si intrecciano in modi diversi per creare "ponti" sotto i quali si può passare. Le mani umane intrecciate simboleggiano sei valori: saggezza, speranza, amore, aiuto, fede e amicizia. Che ve ne pare?
L'unione delle mani simboleggia anche la nostra società - ciò che condividiamo e la nostra capacità di connetterci - geograficamente, spiritualmente, filosoficamente, culturalmente ed emotivamente. Quinn usa le mani per comunicare emozioni attraverso i gesti e il tatto, il che riflette anche l'etica della connessione e della comunicazione attraverso il linguaggio dell'arte.

Venezia stessa è divisa e connessa attraverso i suoi canali e i loro passaggi. Sono anche una base storica per il commercio internazionale. Una città dove l'arte fiorisce. Un sito del patrimonio mondiale dell'UNESCO dove i turisti arrivano da tutto il mondo. È quindi anche un luogo ideale per diffondere il messaggio di collegare società, nazioni e comunità costruendo ponti, non muri.

Quinn è noto per la sua specializzazione in parti del corpo, in particolare le mani, che può inserire letteralmente in qualsiasi cosa, da sculture gigantesche a piccoli gioielli. Le mani giganti sono state presentate anche alla Biennale di Venezia del 2017, dove la scultura "Support" di Quinn ha sostenuto le pareti dell'hotel locale Ca'Sagredo. L'opera ha richiamato l'attenzione sull'impatto dei cambiamenti climatici e dell'innalzamento del livello globale degli oceani, che stanno causando notevoli problemi alla città storica.